GELSOMINO NOTTURNO

E' quasi estate. Se non fosse per queste piogge continue che solo da due giorni ci hanno dato un po' di tregua, tutto ricondurrebbe al periodo dell'anno che più mi piace. Soprattutto alle sere dell'anno che amo di più. I gelsomini che invadono di profumo il viale di casa, il gelato al cioccolato, i tornei serali e le varie sagre di paese, ieri i fiori di zucca in pastella e le grigliate. Oggi il compleanno del papi, gli esami di terza media, il riccio che è uscito dalla tana e due sparute lucciole che credevo ormai scomparse! La magnolia in fiore, le ortensie fucsia, le apette laboriose che so mi daranno un miele dolcissimo e le notti magiche di questi europei che tanto ricordano le emozioni di due anni fa. Devo pensare alle vacanze, io vorrei andare in Provenza, qualcun altro preferisce il mare di Formentera... vedremo di metterci d'accordo anche stavolta.


E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.