giovedì 26 marzo 2009

I WILL NEVER WALK ALONE

I LOVE YOU BRO





MI STA VENENDO QUALCHE DUBBIO...

Da Wikipedia:
Con Piaghe d'Egitto ci si riferisce a quelle punizioni che secondo la Bibbia, Dio inflisse agli egiziani prima che Mosè liberasse gli Israeliti, il popolo di Israele, dalla loro schiavitù.



Ho tamponato.
Ancora.
Ho torto io stavolta, però.



(&%*ç§@^="!!!!)



Ma ovviamente poteva anche andare perggio...

domenica 22 marzo 2009

PONYO ON THE CLIFF BY THE SEA

Un film di Hayao Miyazaki è sempre un regalo, perché contiene spunti di riflessione preziosi, accende la fantasia ed è ricco di momenti intensi dove la tecnica diventa poesia. Le nuove avventure di un pesciolino rosso che per amore nei confronti del bambino che lo ha salvato vuole diventare umano, è espressione dello stile del Maestro, anche se entusiasma meno rispetto ad opere precedenti. Il motivo non è certamente nella decisione di abbandonare la tecnica digitale per utilizzare solo l'animazione tradizionale, anzi, Miyazaki riesce a rendere la visione un vero piacere per gli occhi, quanto sulla scelta del soggetto e sul target di riferimento. I suoi film sono sempre stati adatti a un pubblico di tutte le età proprio perché trasversali a un genere e in grado di nutrire chiunque varchi le porte di un cinema e sia disposto a farsi trasportare dalla potente visione del regista. Ponyo on the Cliff by the Sea, invece, sembra destinato soprattutto a un pubblico infantile e ha meno spunti per gli adulti. L'altro elemento che riduce la portata del film è la totale mancanza di originalità del soggetto che mescola "La Sirenetta" di Andersen con il mondo sottomarino visto in Alla ricerca di Nemo della Pixar passando, negli sviluppi della trama, per Cocoon di Ron Howard e per parecchie auto-citazioni (il tunnel de La città incantata; il personaggio di Fujimoto, che sembra provenire direttamente da Il castello errante di Howl). I temi cardine di Miyazaki ci sono tutti: l'iniziazione alla vita del giovane protagonista, la necessità di scendere a patti con la natura, la innata ambivalenza di ogni essere vivente che intreccia il Male e il Bene senza distinzioni manichee, la leggerezza e la semplicità con cui la realtà delle pulsioni viene messa in scena. Ciò che manca, o forse è poco chiaro, è un ostacolo degno di nota, e meno di altre volte l'irrazionalità fa capolino per staccare la narrazione dai binari del prevedibile e farsi viaggio nell'inconscio. In fondo la storia è abbastanza lineare, ma butta lì spunti che poi non sviluppa (il progetto di Fujimoto di punire la razza umana) e dimentica alcuni personaggi per strada (succede una catastrofe naturale, il padre è in barca in mare e nessuno in famiglia si preoccupa seriamente per il suo destino). Soprattutto la seconda parte infittisce prove ed eventi senza un corrispettivo nel mordente. Poi alcuni momenti sono davvero emozionanti (l'arrivo dello tsunami che tutto travolge, la fuga in auto del protagonista al seguito della madre impavida, la resa visiva del mare in tempesta) e l'atmosfera è simpatica e coinvolgente. Ma da un Maestro come Miyazaki si finisce, probabilmente sbagliando, per esigere sempre un tuffo senza rete nell'emozione pura mentre, questa volta, la razionalità ha il sopravvento.

giovedì 19 marzo 2009

lunedì 16 marzo 2009

NON VEDO L'ORA

PONYOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



20MARZO2009

venerdì 13 marzo 2009

IT'S JUST A LITTLE CRASH

Che botto ieri.

Che botta.

Non di culo.

Nel culo.

Della macchina.

Alle volte servono degli scossoni.




ps. questa foto è una "sceneggiata" di alcuni miei amici, annoiati mentre aspettavano il passaggio del Giro d'Italia