domenica 17 ottobre 2010

ORE 5 pm


Il rituale del tè, quel puntuale rinnovarsi degli stessi gesti e della stessa degustazione, quell'accesso a sensazioni semplici, autentiche e raffinate, quella libertà concessa a tutti, a poco prezzo, di diventare aristocratici del gusto, perchè il tè è la bevanda dei ricchi così come dei poveri, il rituale del tè, quindi, ha la straordinaria virtù di aprire una breccia serena armonia nell'assurdità delle nostre vite. Sì, l'universo tende segretamente alla vacuità, le anime perdute rimpiangono la bellezza, l'insensatezza ci accerchia. Allora beviamo una tazza di tè. scende il silenzio, fuori si ode il vento che soffia, le foglie autunnali stormiscono e volano via, il gatto dorme in una calda luce.
E, a ogni sorso, il tempo si sublima.

2 commenti:

amedeo ha detto...

Molto bello e te lo dice uno che preferisce il caffè!
Baci :-***

Memole ha detto...

Adoro il momento del tè. Qualche anno fà lo prendevo con mia madre, era diventato un rituale del pomeriggio. Ora che non vivo più con lei e lavoro devo ammettere che mi manca.